Modena City Ramblers

"Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!"

"Sei andato a scuola, sai contare?"
"Come contare?”
“Come contare? 1,2,3,4 sai contare?”
“Si, so contare"
"E sai camminare?"
"So camminare"
"E contare e camminare insieme lo sai fare?"
"Si, penso di si"
"Allora forza, conta e cammina, dai! 1,2,3,4,5,6,7,8."
"Dove stiamo andando?"
"Forza...conta e cammina.. 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,100! Lo sai chi ci abita qua? Ah? U zù Tanu ci abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!"

Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.
Aveva un cognome ingombrante e rispettato,
di certo in quell'ambiente da lui poco onorato.
Si sa dove si nasce ma non come si muore
e non se un'ideale ti porterà dolore.
Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare,
gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada
Allora
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!


"Noi ci dobbiamo ribellare"

Poteva come tanti scegliere e partire,
invece lui decise di restare.
Gli amici, la politica, la lotta del partito
alle elezioni si era candidato.
Diceva da vicino li avrebbe controllati,
ma poi non ebbe tempo perché venne ammazzato.
Il nome di suo padre nella notte non è servito,
gli amici disperati non l'hanno più trovato.
Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani
Allora
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
(x2)

Era la notte buia dello Stato Italiano,
quella del nove maggio settantotto.
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro,
l'alba dei funerali di uno stato.
Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani.
Allora
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
(x2)

"E' solo un mafioso, uno dei tanti!"
"E' nostro padre"
"Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene!
Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!" 

 

I Cento Passi, titolo ripreso dall'omonimo film di Marco Tullio Giordana (2000), è la quarta traccia dell’album “Viva La Vida, Muera La Muerte!”, pubblicato nel 2004 dai Modena City Ramblers.

Il protagonista è Peppino Impastato (1948-1978), giornalista, attivista e poeta che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia pur essendo destinato a diventare mafioso lui stesso per le sue origini famigliari.

Nato a Cinisi, in provincia di Palermo, fu al liceo che si avvicinò alla politica in particolare al PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria). Ebbe grandissimi contrasti con il padre che lo cacciò di casa, ma nonostante questo continuò sulla sua strada fondando poco dopo con altri giovani il giornale “L'idea socialista” che fu sequestrato in breve tempo.


Peppino stesso scrisse:
“Arrivai alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile. Mio padre, capo del piccolo clan e membro di un clan più vasto, con connotati ideologici tipici di una civiltà tardo-contadina e preindustriale, aveva concentrato tutti i suoi sforzi, sin dalla mia nascita, nel tentativo di impormi le sue scelte e il suo codice comportamentale. E' riuscito soltanto a tagliarmi ogni canale di comunicazione affettiva e compromettere definitivamente ogni possibilità di espansione lineare della mia soggettività. Approdai al PSIUP con la rabbia e la disperazione di chi, al tempo stesso, vuole rompere tutto e cerca protezione. Creammo un forte nucleo giovanile, fondammo un giornale e un movimento d'opinione, finimmo in tribunale e su tutti i giornali.”

Nel 1975 organizzò il Circolo “Musica e Cultura”, ma l'iniziativa più importante la prese nel 1977 fondando “Radio Aut”, una radio libera autofinanziata, in cui denunciò i delitti dei mafiosi locali e li sbeffeggiò con la sua satira, andando contro anche al capomafia Gaetano Badalamenti (chiamato “Tano Seduto” da Peppino), che era una figura importante del traffico internazionale di droga.

Nel 1978 si candidò alle elezioni comunali con Democrazia Proletaria e organizzaò un'esposizione fotografica ben documentata sulle devastazioni del territorio causate dalla mafia. Fu assassinato la notte tra l'8 e il 9 maggio, pochi giorni prima delle elezioni, alle quali risultò simbolicamente vincitore. Fu riempito di tritolo e lasciato sui binari, ma la stampa cercò di far passare all'opinione pubblica l'idea che non si trattasse di un assassinio ma di un attentato terroristico consumato da Impastato stesso oppure di un suicidio. Ovviamente l'idea che un uomo di così grande attivismo politico si sia suicidato  prima colpendosi da solo (a causa di varie tracce di sangue trovate nei dintorni) e poi sdraiandosi sui binari con il tritolo non fu molto condivisa. La gravità dell'accaduto passò in secondo luogo in quanto l'Italia era concentrata su un altro fatto avvenuto la stessa notte: il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Tutt'oggi è diffusa l'ignoranza di questi fatti, ed i Modena City Ramblers sono riusciti a diffonderli a tantissimi italiani grazie alla loro canzone.


(Claudia Adamczuk)

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Traduzione in inglese

THE HUNDRED STEPS

"You attended school, can you tally?" "Yes, i can tally"
"And can you walk?" "Yes, I can walk"
"And walking and talling at the same time, can you do that?" " I guess I can"
"So, come on, tally and walk...1,2,3,4.." " but where are we going?" "tally and walk..95,96,97,98,99,100..do you know who lives in here?"
U zio Tanu lives here...one hundred steps are from our house, one hundred steps"

Born in the land of vespers and orange trees, between Cinisi and Palermo he talked to his radio..
In his eyes you read the wish to change, the wish of Justice which brought him to fight...
He had an important and respected surname, surely in that environment not much honoured by him
You know where you born but not how you can die and you don't know if an ideal will bring you pain...

"But you can now change your life, only if you're disposed to walk, shouting loud with no fear
talling one hundred steps along your way"...
So.. 1,2,3,4,5,10,100 steps!.. 1,2,3,4,5,10,100 steps!

"We must revolt"

He could choose to leave as many others, instead he decided to stay..
Friends, policy, party's struggle....he presented himself to the election
He said that he would have controlled them closely, but after that he had not time because he had been killed..
His father's name in the night didn't help, the friends in dispair didn't find him anymore...

"So tell me if you can tall, tell me if you can walk as well, talling, walking, together with singing
the history of Peppino and the sicilian friends..."
So.. 1,2,3,4,5,10,100 steps!..1,2,3,4,5,10,100 steps!

It was the dark night of the Italian State, the ninth of may of '78..
The night of via Caetani, of the corpse of Aldo Moro, the dawn of the funeral of a state...

"So tell me if you can tall, tell me if you can walk as well, talling, walking, together with singing
the history of Peppino and the sicilian friends..."
So.. 1,2,3,4,5,10,100 steps!..1,2,3,4,5,10,100 steps!

"He's just a mafioso, one amongst many"
"He's our father" "my father, my family, my town...but I don't want to give a damn
I want to write that the mafia is a mountain of shit, I want to shout!" 

 

 

Poesie di Peppino Impastato

 

E venne da noi un adolescente
dagli occhi trasparenti
e dalle labra carnose,
alla nostra giovinezza
consunta nel paese e nei bordelli.
Non disse una sola parola
nè fece gesto alcuno:
questo suo silenzio
e questa sua immobilità
hanno aperto una ferita mortale
nella nostra consunta giovinezza.
Nessuno ci vendicherà:
la nostra pena non ha testimoni.

 

 

 

Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.

 

 

 

Appartiene al tuo sorriso
l'ansia dell'uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d'attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore.

 

 

 

I miei occhi giacciono
in fondo al mare
nel cuore delle alghe
e dei coralli.
Seduto se ne stava
e silenzioso
stretto a tenaglia
tra il cielo e la terra
e gli occhi
fissi nell'abisso.

 

Poesia su Peppino Impastato

 

Peppino ti ricordi quando

mi hai aiutato a fare
la trasmissione su Fausto e Iaio
tu sapevi usare sempre le parole giuste
per ricordare che il potere
ha già fatto molti morti.
Hai pure voluto ricordare l'anniversario
di Pinelli, di Sacco e Vanzetti
hai sempre pensato a Francesco
a Walter, a Giorgiana, a Mauro
e a tutti gli altri compagni
morti di Stato.
Ora ti aspetto per pensare
anche a te
perchè non è vero che sei vivo
ma siamo noi che moriamo
sempre più dopo le vostre morti.

Guido (maggio 1978)

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